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Steteve attente – note storiche

Potenza, estate 2013. Un necrologioa  ricordo di Emilio ColomboCanzone del cantastorie e militante del Pci Giuseppe Miriello, addetto a una casa cantoniera, sulla forzata emigrazione dei disoccupati meridionali. Scritta su un modulo musicale popolare in occasione della campagna elettorale del 1963, questa versione è tratta dal repertorio di Giovanna Marini dallo spettacolo ”L’aria concessa è poca”, 1970.
E’ una delle tante invettive contro il ministro democristiano Emilio Colombo, eletto in Basilicata e quindi, nell’immaginario popolare, responsabile di ogni decisione funesta, come quella di costringere i disoccupati a emigrare per trovare lavoro. Nel canto si parla erroneamente di Germania (identificando con questo nome tutto ciò che si trova oltre i confini italiani). In realtà è il Belgio la meta dei lavoratori italiani.
Traduzione: ”E il ministro Colombo ha fatto un progetto per i disoccupati. Tutti i disoccupati li ha separati dalle mogli e li ha mandati al confine. Tutti i disoccupati li ha separati dalle mogli, ha fatto un bollettino e li ha mandati in Germania. Statevi attenti voi, popolazione, imparate a leggere e scrivere per difendervi dal padrone”.
Il testo originale in realtà era più lungo; ecco la traduzione delle strofe mancanti: ”Le mogli si sono unite, sono andate su al Partito perché a Matera vogliono il marito. Il Partito Comunista gli ha dichiarato: Statevi attente quando andate a votare. Le donne si sono impegnate: ohè, adesso, questa volta per i comunisti voteranno”. Il ritornello conteneva anch’esso un riferimento esplicito alla scadenza elettorale: “Statevi attenti voi, o popolazione, adesso che faranno quest’altra votazione”.



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