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Inno del sangue – note storiche

6, 7, 8 maggio 1898: con le cannonate del generale Bava Beccaris sui milanesi inermi, una delle pagine più vergognose e meno ricordate della nostra storia, culmina la crisi di fine secolo. A Milano arriva la protesta spontanea e disperata di un paese allo stremo, dissanguato da decenni di tassazioni inique, massacrato da repressioni feroci, affamato da politiche economiche dissennate. E a Milano, come in tutta Italia, la risposta del potere è nel cannone.
“L’Italia agitata dalla fame…” scrive Paolo Valera, scrittore e giornalista, testimone della rivolta di Milano del maggio 98. Uno dei pochi ad avere il coraggio di sfidare la censura. Pagherà con il carcere il suo bisogno di verità. Da dove arrivava tutta quella fame? Le rivolte contro l’aumento del pane quell’anno erano scoppiate al sud violente e spontanee, senza un’organizzazione o una guida, risalendo la penisola per raggiungere, a maggio, Milano, la capitale industriale… Pochi anni prima c’erano stati i moti dei fasci siciliani e quelli della Lunigiana e prima ancora dieci anni di agitazioni nella pianura padana, le famose proteste contro la tassa sul macinato, e ancora prima, al sud, il brigantaggio. L’Italia era agitata dalla fame fin dal suo primo giorno di vita…

consulta  il lavoro fatto per lo spettacolo L’Italia l’è malada



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