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Angelo Pugolotti: una storia con e dentro la cultura popolare

“La mia vera vita è iniziata quando ho scoperto il mio talento per la musica” così raccontava Angelo Pugolotti, musicista, ricercatore e maestro di canto popolare. Senza false modestie. Perché lui era così: schietto e diretto.
L’incontro con Giovanna Marini, circa 30 anni fa, ha segnato profondamente il suo percorso: trasmettere la cultura popolare attraverso il canto.
Il “cantare popolare”, come lui lo chiamava, doveva rappresentare la storia – “quella che non si studia sui libri di scuola” – raccontare le sofferenze, le lotte, l’amore del popolo oppresso e delle donne, la resistenza partigiana, la guerra.
Inizia a studiare ogni libro che parli della gente semplice, sfruttata, umiliata. Ricerca e confronta testi e registrazioni di canto popolare di ogni regione italiana (solo più tardi apre il suo repertorio ad altre esperienze europee e latinoamericane).
Dagli anni ’90 nella cascina di Lodi Vecchio dove allora viveva, comincia a formare al canto popolare gruppi di giovani. Poi si sposta a Milano e continua a cantare e a far cantare.
In questi anni Angelo ha organizzato e preparato decine di corsi e seminari, nei circoli Arci (Bellezza, Bodoni, Scighera, Corvetto) e in tutti i posti in cui fosse possibile mettere insieme persone cui trasmettere la passione che lo animava.
Nel 1999 crea il gruppo “Voci di mezzo”. E inizia un nuovo percorso di formazione di “cantori”. “Non basta cantare bene” ci esortava nei corsi di canto, “bisogna capire il senso, cosa esprime quel canto, dove è nato, in quale contesto storico. Solo così possiamo trasmettere a chi ci ascolta l’emozione e il vissuto del popolo.” Vere e proprie lezioni di storia. Storia dal basso.
Nell’insegnamento Angelo è rigoroso. Pretende precisione tecnica e vocale. Prepara i corsi con meticolosità musicale e di contenuto. Scrive gli spartiti di ogni canto e di ogni voce. Ma il suo nlavoro non si limita a questo. Con i suoi modi burberi e senza schemi fa un lavoro pedagogico, coglie le differenze crea il gruppo, convinto che ogni voce è parte di un individuo, con la sua personalità, il suo carattere, la sua storia. E che tutte quelle voci devono trovarsi per diventare un insieme.
Ovunque si va a cantare, nelle cooperative, nei circoli Arci, nei centri sociali, tra gli anziani, nelle piazze, la gente si sente coinvolta. Non è più semplice ascolto passivo. Con il suo modo di raccontare e cantare Angelo è una calamita di persone nuove, spesso giovani, che vogliono imparare e cantare con lui.
Come un fiume in piena crescono nuovi gruppi, nuovi contatti, anche fuori Italia, in Francia. In Spagna, in Svizzera, in Portogallo. Il gruppo Voci di mezzo nel 2007 diventa un’associazione culturale, con tanti progetti diversi. Esemplare è il progetto del coro Bovisa InCanta, che ha aggregato i cittadini del quartiere italiani e stranieri che hanno messo in comune i canti delle loro culture.
Angelo insegna nel corso degli anni ai corsi serali del Conservatorio di Milano e al Filodrammatici. Il suo sogno è di poter collegare il teatro con la musica popolare. Un sogno che si è realizzato nel suo ultimo anno di vita. Dal 2014 si trasferisca a Orio Litta nel lodigiano, per seguire la parte musicale del gruppo di teatro Ensemble Lodi.
Tanti, tantissimi semi sparsi da Angelo Pugolotti: uno spirito libero di cui è difficile parlare al passato.

Dina Caprara



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