Pietà l’è morta – note storiche
4 aprile. La mia canzone Bandiera nera ha vinto il concorso del comando settore. Sono un… raccomandato, e poi basta imprecare contro i fascisti e i tedeschi perché il successo sia certo. Il motivo, facilmente orecchiabile, fa il resto. Bandiera nera è una nenia triste, lamentosa, che in ogni guerra ritrova parole nuove. Era una canzone cara agli alpini, una canzone proibita. Nella mia edizione partigiana, più che un lamento vuole essere un grido di lotta.
E’ in cantiere un giornale di banda, Quelli della montagna. Abbiamo una macchina da scrivere e un ciclostile. Sul primo numero apparirà anche Bandiera Nera. [Nuto Revelli, La guerra dei poveri, Einaudi, 2014, pag.169]
Negli ultimi giorni del marzo 1944, alla vigilia del rastrellamento del 20 aprile, il comando del II settore Giustizia e Libertà bandisce un concorso per una canzone partigiana. Il primo premio è assegnato alla 4° banda del Vallone dell’Arma (Valle Stura) e la canzone diviene poi il canto della I divisione alpina Giustizia e Libertà. Le parole sono di Nuto Revelli e va cantata sull’aria di Sul ponte di Bassano (gli alpini della divisione Julia in Grecia nel 1940 riprendono lo stesso motivo per dar vita a Sul ponte di Perati). Pubblicata sul n. 1, del 6 aprile 1944, di Quelli della montagna, Gruppo bande ”Italia libera”. (Comunicazione e testimonianza di Revelli) [L. Mercuri, C. Tuzzi, Canti politici italiani 1793 -1945, Editori Riuniti, 1962]