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Gorizia – note storiche

Una delle più significative canzoni antimilitariste di tutti i tempi. Secondo le stime ufficiali la battaglia di Gorizia (9-10 agosto 1916) costò la vita a circa 90.000 soldati, 50.000 da parte italiana e 40.000 da parte austriaca.
La versione originale venne raccolta da Cesare Bermani, a Novara, da un testimone, Oreste Ronfani, che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916.

Da C. Bermani, Guerra guerra ai palazzi e alle chiese, ed.Odradek, p.311:

“Le strofe di questo canto sono spesso inestricabilmente connesse con quelle di Addio padre e madre addio, che a volte ricorrono del resto già in fogli volanti del tempo della guerra italo-turca. […] Secondo Oreste Ronfani la canzone – che si diceva fosse stata scritta da un sardo – venne cantata clandestinamente, sebbene un ordine del giorno del comando supremo la proibisse pena la fucilazione”.

Nel 1964 venne presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto, dal Nuovo Canzoniere Italiano, nello spettacolo “Bella ciao”. Al momento in cui Michele Straniero intonò la strofa “traditori signori ufficiali…” due ufficiali dell’esercito presenti in sala protestarono vivacemente e cercarono di interrompere lo spettacolo. L’intero cast venne denunciato per vilipendio delle forze armate.



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