Sebben che siamo donne – note storiche
”Strofette popolarissime, nate tra il 1900 e il 1914 nella valle padana ed entrate stabilmente nel repertorio delle mondine. Anonimo è l’autore del testo e della musica. Se ne conoscono diverse varianti, ma le due fondamentali sono state raccolte da Cesare Bermani a Novara, nel 1963 e nel 1964.”
(Giuseppe Vettori ”Canzoni italiane di protesta”, Newton Compton Editori, 1974)
”La lega è quasi sempre cantata da donne e specialmente due delle sue strofe hanno per protagoniste le donne: è questa la prima canzone di lotta proletaria al femminile. I precedenti canti di filanda e di risaia infatti si limitano a lamentare o a denunciare pesanti condizioni di lavoro e inadeguati compensi, ma nessuno dice ”paura non abbiamo”. Sin dagli anni ’80 del secolo scorso però le donne, e specialmente le contadine, avevano combattuto tutte le lotte dei loro uomini (non per niente l’inno dei lavoratori di Turati del 1886 inizia con ”Su fratelli! Su compagne!”) e La Lega è una significativa testimonianza dell’evoluzione politica della donna lavoratrice.”
(Nanni Svampa, ”La mia morosa cara”, De Carlo Editore, Milano, 1978)